Riassunto della filosofia di Hume

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Riassunto della filosofia di Hume

Riassunto della filosofia di Hume

In questo articolo trovate il riassunto della filosofia di Hume con spiegazioni relative al suo pensiero, al “Trattato sulla natura umana” e lo scetticismo.
David Hume nacque a Edimburgo, in Scozia, il 26 aprile 1711. I suoi interessi erano indirizzati allo studio della filosofia e alla letteratura, infatti dopo un tentativo di fare l’avvocato a Bristol si trasferì in Francia, dove vi rimase per tre anni (1734-1737).
In questo periodo compose il “Trattato sulla natura umana“, pubblicato tra il 1739 e il 1740.
Il fondamento della filosofia di Hume è l’ambizioso progetto di costruire una scienza della natura umana su base sperimentale, quindi una sorte di scienza dell’uomo come capitale del regno del sapere.
La filosofia, o meglio, il pensiero filosofico di David Hume una generale tendenza empiristica e antimetafisica con un generale scetticismo nel quale le pretese conoscitive della natura umana risultano fortemente limitate.
Vediamo ora, in questo riassunto della filosofia di Hume il suo percorso della conoscenza.
Nella sua analisi volta a sondare la portata e la forza dell’intelletto umano Hume divide le percezioni della mente in due classi distinte dal loro grado di forza e vivacità con cui si colpiscono la coscienza.
Le prime sono le impressioni, percezioni che penetrano con maggior forza nella coscienza, mentre le seconde, immagini illanguidite di queste impressioni sono le idee.
Ogni idea deriva da una percezione precedente e l’idea non può mai raggiungere la vivacità delle impressioni.
Continuiamo ora questo riassunto della filosofia di Hume con il concetto di principio di associazione. Hume definisce questo principio come una dolce forza che opera secondo tre criteri: somiglianza, contiguità nel tempo e nello spazio e la causalità. Per quanto riguarda la somiglianza possiamo pensare a un ritratto, che conduce naturalmente i nostri pensieri al suo originale, per la contiguità possiamo pensare al ricordo di un appartamento di una casa che ci porta a discorrere degli altri appartamenti della stessa casa, mentre per la causalità possiamo dire che l’idea di una ferita ci fa pensare al dolore che ne deriva. Hume distingue poi alcune proposizioni che riguardano relazioni tra idee: distingue proposizioni che riguardano relazioni tra idee e quelle che concernono dati di fatto. Le prime si possono scoprire per mezzo della sola operazione del pensiero e hanno in se stesse la loro validità. Le seconde sono fondate sull’esperienza poiché il contrario di una fatto è sempre possibile. Il filosofo in questione propone poi un’analisi critica del principio di causalità dicendo che la relazione tra causa ed effetto non può essere conosciuta a priori ma soltanto con l’esperienza. La connessione tra causa ed effetto è priva di qualunque necessità oggettiva: l’esperienza ci dice che solo una di esse si verificherà, ma l’esperienza ci illumina soltanto intorno a fatti che abbiamo già sperimentato in passato senza accennare a casi futuri. Il legame tra causa ed effetto risulta quindi essere soggettivo e nel lungo periodo la ripetizione porta alla disposizione all’abitudine.
Il rapporto causale non è quindi giustificabile a priori (con il puro ragionamento) o a posteriori.

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