Riassunto e eventi principali della rivoluzione francese

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Riassunto e eventi principali della rivoluzione francese

 

Riassunto e eventi principali della rivoluzione francese
Celebre dipinto su tela di Eugène Delacroix, uno dei più grandi pittori romantici francesi. Il soggetto dell’opera è ispirato alla rivolta popolare avvenuta a Parigi nel luglio 1830.Attualmente è conservato presso il museo del Louvre a Parigi.

La Francia al termine della guerra dei 7 anni era afflitta da un malessere e una debolezza generale, in più era presente un forte scontento per gli sperperi e il lusso delle classi più abbienti e in particolare della corte (lo scontento diffuso sia in classi umili che in ceti borghesi, la cui crescita era bloccata dagli antichi privilegi aristocratici).

Il debito pubblico era ormai irreversibile e le misure prese precedentemente, come la svalutazione della moneta e il prestito forzoso si erano dimostrate insufficienti.

Il terzo stato sosteneva quasi interamente il peso fiscale della società ed era obbligato a sostenere anche la Chiesa,alla quale portava periodicamente determinate somme di denaro, le cosiddette “decime”. Clero e aristocrazia si rifiutavano invece di sostenere il peso delle tasse e si opponevano a partecipare alla spesa pubblica.

Facendo leva sulla prerogative istituzionali i parlamentari di Parigi chiesero la convocazione degli Stati Generali (un assemblea in cui si riunivano i rappresentanti dei diversi ordini sociali) che dovevano essere chiamati in causa per l’introduzione di ogni nuova tassa, tuttavia non era così dal 1614.

Luigi XVI, il re assoluto di quel periodo storico, sciolse i parlamenti e fece registrare le leggi a una commissione di nomina regia. I parlamentari si ersero quindi a difensori e sostenitori della legalità e ottennero il sostegno di borghesia e ceti popolari.

Nell’estate del 1788 dopo diversi incidenti di varia natura Luigi XVI cedette e fissò la convocazione degli Stati Generali per la primavera del 1789, tuttavia si presentò un problema procedurale. Fino a quel momento i diversi ordini sociali votavano separatamente e la decisione finale era presa dalla maggioranza (quindi sempre da clero e nobiltà).

Ispirati dal partito dei patriotes furono molti i cahier de doleances, i testi di rimostranze che i sudditi scrissero su invito del re per esprimere i principali motivi di scontento del popolo e delle possibili soluzioni da adottare. Luigi XVI si convinse quindi a concedere al terzo stato una rappresentanza quasi pari a quella degli altri ordini sociali.

Il 5 maggio 1789 i deputati si riunirono nella reggia di Versailles, ma dopo alcune settimane di stallo i rappresentanti del terzo stato, sotto la guida di H. Grégoire si rifiutarono di convalidare i risultati delle elezioni finché tutti i deputati non si fossero riuniti in una seduta comune.

Il 17 giugno ci fu il primo atto fondamentale per la rivoluzione francese: i parlamentari si proclamarono Assemblea Nazionale con obiettivo dichiarato di dare una costituzione alla Francia. Il re sbarrò quindi il salone dove erano soliti riunirsi ma essi si riunirono comunque in una vecchia sala dedicata al gioco della pallacorda, dove strinsero il cosiddetto “giuramento della pallacorda”. Il 23 giugno il re intimò il proscioglimento dell’assemblea, tuttavia il primo e il secondo stato si unirono al terzo e poco dopo migliaia di parigini invasero il cortile di Versailles, Luigi per paura di ripercussioni o di una sommossa ordinò che tutti i deputati confluissero in un’unica assemblea. Il 9 luglio l’Assembla Nazionale si dichiarò costituente a tutti gli effetti.

Nel 1788-89 ci fu una forte penuria di generi alimentari e il conseguente aumento del prezzo dei prodotti agricoli che portò a rivolte contadine e a un ondata di panico collettiva con numerosi assalti ai castelli. Questo periodo viene definito come la “Grande Paura”.

A Parigi ci furono numerosi saccheggi e tumulti per il pane e altri beni alimentari,il sovrano licenziò un ministro popolare tra i cittadini, Necker, e mise in allerta le truppe causando il rafforzamento del timore di un colpo di stato.

Il 14 luglio un folla di cittadini assaltò l’Hotel des Invalides e si impadronì di circa 30000 moschetti, in seguito si recò alla Bastiglia (la prigione-fortezza con riserve di polvere da sparo e simbolo dell’assolutismo).

Il comandante di guarnigione della fortezza alla vista dei rivoltosi ordinò di fare fuoco sulla folla, tuttavia la folla riuscì a sopraffarli, a conquistare la fortezza, a incendiarla e a demolirla. Il re decise quindi di ritirare le truppe e di richiamare Necker. In tutte le città le autorità comunali furono rovesciate e sostituite da nuovi organismi funzionali inoltre nacquero gruppi armati locali chiamati “Guardie Nazionali” che garantivano l’ordine e difendevano l’Assemblea.

Il 4 agosto 1789 l’abolizione dei diritti feudali e la soppressione della venalità delle cariche aprirono la strada alla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino approvata il 26 agosto (tuttavia il re si rifiutò di firmarla).

Circa duemila donne parigine si riunirono davanti all’Hotel de Ville chiedendo pane e cercando armi ma le guardie dissero loro di andare all’Assemblea Costituente, così marciarono a Versailles e vi si aggiunsero molti uomini armati. Il re decise quindi di firmare la Dichiarazione e fu costretto a rifugiarsi nel palazzo delle Tuileries.

Vennero quindi istituiti nuovi tribunali, aboliti i parlamenti provinciali e l’amministrazione venne affidata a due consigli i cui rappresentanti erano eletti dal popolo.

Il 21 giugno 1791 ci fu il tentativo di fuga del re e della famiglia reale in Austria che tuttavia vennero arrestati poco distanti dal confine e riportati a Parigi. Il 17 luglio ci fu una manifestazione dei Sanculotti nell’Arena Campo di Marte, il consiglio comunale vedendo la folla ordinò alla Guardia Nazionale di fare fuoco provocando una carneficina e il primo distacco tra il popolo e la componente moderata dell’Assemblea, plasmando in modo differente la rivoluzione francese.

Il 20 aprile la Francia dichiarò guerra all’Austria e in primavera le truppe austro-prussiane penetrarono in Francia. Luigi XVI non approvò provvedimenti adeguati, così venne visto come il principale responsabile del disastroso andamento della guerra. In estate il popolo riprese le armi e chiese a gran voce la deposizione del re e il 10 agosto 1792 una folla di Sanculotti assalì il palazzo delle Tuileries, obbligando il re a rifugiarsi nell’Assemblea legislativa.

Dopo la caduta di Verdun circolò la notizia di un possibile complotto antirivoluzionario con epicentro nelle carceri, così nacque l’idea che prima di lasciare la città fosse necessario eliminare i detenuti.

A partire dal 2 settembre 1792 ci furono cinque giorni di carneficina e il 20 settembre 1792 l’avanzata nemica fu fermata nella battaglia di Valmy, portando una vittoria morale per la popolazione. Il 21 settembre 1792 l’Assemblea legislativa fu sciolta e aperta la Convezione, dove, nella prima seduta si votò all’unanimità l’abolizione della monarchia e la proclamazione della repubblica.

Il 20 gennaio 1793 ci fu la condanna a morte del re tramite ghigliottina davanti a un gruppo di cittadini molto numeroso.

La rivoluzione francese si presentò quindi come un’insieme completo di avvenimenti rivoluzionari e con l’introduzione di innovazioni e cambiamenti politici, atti alla scomparsa della figura assoluta del re.

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