Vocali e consonanti

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Vocali e consonanti

Vocali e consonanti

 

 

 

 

 

 

Per pronunciare qualsiasi parola ricorriamo a degli elementi portanti del linguaggio, ovvero vocali e consonanti, che ci permettono di costruire parole e frasi.
Le vocali sono suoni che possiedono “voce” propria, possono quindi essere pronunciate da soli. Le vocali, o meglio, i segni vocalici sono esattamente cinque: a – e – i – o – u , mentre i suoni vocalici sono sette poiché le vocali “e” ed “o” possono avere rispettivamente un suono aperto o  uno chiuso (ad esempio ròsa e códa).
La chiusura o apertura delle vocali viene mostrata graficamente come segue:
accento acuto (´) -> suono chiuso
accento grave (`) -> suono aperto

Da qui si delinea un discorso molto importante sulle parole omografe, ovvero quelle parole che si scrivono allo stesso modo, ma che si pronunciano verbalmente in maniera diversa e hanno significato diverso (hanno quindi accenti aperti o chiusi). Generalmente quando scriviamo non prestiamo attenzione a questo tipo di accentuazione poiché il significato della parola lo si deduce dal contesto.
Alcuni esempi sono:
fòro: piazza
fóro: buco

lègge: verbo leggere
légge: norma

Quando le vocali si incontrano si può formare un dittongo, un trittongo o uno iato.
Ma vediamo in dettaglio questi termini…
Il dittongo è un gruppo di due vocali che si pronuncia con una sola emissione di voce. Esso è formato dall’incontro della vocale “u” o della vocale “i” con qualsiasi altra vocale generalmente accentuata.
Alcuni dittonghi possibili sono:
-ià, iè, iò, iù: fiàmma, piède, piòve, fiùme
-ài, èi, òi, ùi: farài, nèi, pòi, lùi

Il trittongo è molto simile al dittongo, però è un gruppo di tre vocali  e quindi non più di due (dittongo). Esso è formato dall’incontro delle vocali “u” ed “i” oppure di due vocali “i” con un’altra vocale generalmente accentuata.
Alcuni trittonghi sono:
– iài, ièi, iuò: spiài, mièi, paiuòlo
– uài, uòi: guài, buòi

Quando due parole, incontrandosi, si pronunciano con due emissioni di voce distinte formano uno iato (dal latino “hiatus” = separazione).
Lo iato avviene quando:
1. si incontrano tra loro le vocali a, e, o: po-e-ta
2. le vocali ì e ù si incontrano con altre vocali: zì-a, pa-ù-ra
3. nelle parole derivati da altre che avevano uno iato: vi-a-le
4. nelle parole composte da prefissi: re-in-ven-ta-re,
ri-man-gia-re.

 

Lo consonanti

Essi sono suoni che non possono stare da soli, per essere pronunciati devono stare con le vocali.
Le consonanti possono essere divise categorie:
labiali: b, m, p
labiodentali: f, v
dentali: t, d
linguali: l, r, n, s, z
palatali: c, g
gutturali: c, g (dure) es. cane, gatto

Ma vediamo in particolare alcune peculiarità delle consonanti:
c/g: possono avere un suono duro (casa, cubo, gola, …) oppure dolce (cera, cintura, giro,..)
h: serve solo come segno grafico e non viene pronunciata
q: è quasi sempre seguita da “u” più una vocale
s: ha un suono aspro quando è seguita da una vocale, prima delle consonanti c, f, p, q, t mentre ha un suono dolce quando si trova tra due vocali, prima delle consonanti b, d, g, l, m, n, r,v, o nelle parole in -asi,-esi,-isi,-osi.

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