La prima guerra mondiale

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La prima guerra mondiale

Il periodo prima dello scoppio della Grande Guerra (la prima guerra mondiale) vide la Germania, appena unificata, stipulare un patto di alleanza difensiva con Austria e Russia.

I tre imperi erano retti da sistemi politici monarchici e autoritari che fronteggiavano i movimenti socialisti. Il loro sviluppo industriale piuttosto tardivo le aveva portare a dover far fronte a potenze quali l’Inghilterra e la Francia. La Russia e l’Austria si contendevano però la penisola balcanica, dove l’Impero turco ottomano era ormai in totale declino e le diverse nazioni cercavano un’indipendenza.

La Russia in questo contesto si avvicinò maggiormente a Francia e Inghilterra, potenze coloniali che di per se avrebbero potuto controllare il mercato mondiale, trascurando invece Austria e Germania (più avanzata nell’industria pesante di qualunque stato).

Il 28 giugno 1914 a Sarajevo ( in Bosnia), regione dei Balcani che era stata annessa nel 1908 all’Impero austro-ungarico, un giovane studente serbo-bosniaco, Gavrilo Princip riuscì ad avvicinarsi alla carrozza su cui si trovava l’arciduca Francesco FerdinandoLa prima guerra mondiale e ad ucciderlo (insieme alla moglie) sparandogli.

L’arciduca aveva idee rivoluzionarie, infatti avrebbe voluto riunire la duplice monarchia asburgica in un unico stato federale. Il giovane assassino era parte di una società segreta chiamata la “Mano nera” , collegata a un partito politico sostenuto dalle gerarchie militare serbe e dai servizi segreti serbi. Il governo di Belgrado venne quindi accusato di essere colpevole di coinvolgimento.

 

 

 

L’Austria avviò immediatamente un’inchiesta sui rapporti internazionali che avevano reso possibile l’attacco e il 23 luglio inviò alla Serbia un ultimatum, che accettò per intero salvo per il consenso alla polizia austriaca di partecipare all’indagine sull’omicidio.

A seguito di numerose battaglie e scontri portarono nel 1917 alla diffusione dello spirito di rivolta e del desiderio di pace tra i civili. La struttura economica e sociale imposta dalla Grande Guerra era tale da aver sguarnito l’apparato produttivo per poter fornire più uomini in prima linea a combattere, con una conseguente perdita complessiva di vite di dieci milioni di persone.

Il 28 luglio Vienna dichiarò guerra alla Serbia, iniziando il bombardamento di Belgrado. Il primo agosto la Germania dichiarò guerra alla Russia e e il 3 agosto alla Francia, lo stesso giorno l’Italia si dichiarò neutrale. Nei mesi successivi sarebbero entrati in guerra anche il Giappone contro la Germania e la Turchia contro l’impero Russo. Nel 1915 entrarono in guerra anche l’Italia e gli Stati Uniti a fianco di Inghilterra e Francia. Nel 1918 a Brest-Litovsk i tedeschi e i bolscevichi firmarono un trattato di pace e la Russia uscì dalla guerra. Il 4 novembre 1919 l’Austria firmò l’armistizio con l’Italia, l’11 novembre lo firmò anche la Germania e in gennaio si aprirono le conferenze di pace a Parigi e si concluse la prima guerra mondiale.

La Grande Guerra fu quindi un sacrificio enorme di vite e di risorse per risolvere dei conflitti nazionali generati dall’imperialismo.

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