L’arte egizia

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L'arte egizia

 

 

La storia della civiltà del fiume Nilo inizia intorno al 3000 a.C, quando vennero unificati Alto e Basso Egitto. Per quasi tremila anni, scanditi su tre periodi distinti (Antico, Medio e Nuovo Regno) l’Egitto ha mostrato una civiltà spettacolare.

Tale civiltà era basata su una netta divisione sociale, al culmine della quale risiedeva il faraone. Un elemento fondamentale per la nascita e lo sviluppo, in particolare agricolo fu il fiume Nilo.

Attraverso sistemi di irrigazione e di produzione agricola è stato possibile rendere  fertile una parte di territorio che diventò rigogliosa.

L’arte egizia era la volontà e l’espressione diretta del faraone, la massima autorità politica e militare, che deteneva un potere assoluto. Gli elementi caratteristici di questa civiltà furono le piramidi, simboli solari e di immortalità.

Le piramidi erano infatti delle tombe monumentali per i faraoni deceduti.

Inizialmente erano costruite a gradoni (fatti di sassi, poco deperibili quindi simbolo di immortalità del sovrano) ad indicare una sorta di scala che andava dalla Terra al Cielo.

Nel 2500 a.C comparve il primo esempio di piramide a facce lisce, ottenuta grazie all’impiego di lastre di pietra inclinate.

I quattro spigoli della piramide indicavano i raggi del Sole, venerato come Dio con il nome di Amon Ra (da cui il sovrano discendeva).

All’interno delle piramidi erano presenti, talvolta, piramidi più piccole destinate alle regine o ai principi, templi e tombe di dignitari e funzionari di corte.

Un importante complesso monumentale egiziano è quello di Giza, poco distante dal Cairo, l’attuale capitale dell’Egitto. Il complesso fu realizzato nel III millennio a.C per ospitare la sepoltura di Cheope e inseguito del figlio Chefren.

La piramide più piccola del complesso è quella di Micerino eretta nel 2510 a.C circa. All’entrata dell’altopiano delle piramidi troviamo la Sfinge. La Sfinge era un enorme animale con il corpo da leone e il volto umano, protettrice del complesso monumentale.

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