Analisi e commento la favola dei suoni

Analisi e commento la favola dei suoni

In questo articolo troverete l’analisi e il commento a “La favola dei suoni“, scritta da Galileo Galilei e contenuto nell’opera “Il Saggiatore“.

Discostandosi qualche istante dall’argomento specifico de “Il Saggiatore” Galilei espone in forma di apologo l’atteggiamento scientifico dello scienziato moderno nei confronti della ricerca. Il breve racconto, esposto come una favola, quindi con un messaggio di fondo, racconta le avventure di un uomo curioso che (rappresenta lo scienziato) cerca di spiegarsi l’origine dei suoni.
Durante la sua avventura ci mostra chiaramente i procedimenti della scienza moderna, meglio note come fasi. Lo scienziato, spinto dall’ardore di conoscenza incomincia a raccogliere delle osservazioni relative al fenomeno percepito, nel nostro caso i canti degli uccelli. In seguito propone una prima ipotesi, infatti il personaggio del racconto ipotizza che i suoni sono prodotti attraverso l’aria. Dopodiché cerca di verificarlo sperimentalmente per darsi delle risposte più chiare e verosimili (finendo, nella favola per uccidere un insetto senza capire da dove proviene il suono).

L’uomo nel racconto è descritto come “dotato d’uno ingegno perspicacissimo e d’una curiosità straordinaria”, caratteristiche che in generale sono presenti in qualsiasi persona; risulta quindi molto facile immedesimarsi.
Il testo ci ricorda anche che ogni scoperta è solo una tappa provvisoria, poiché le conoscenze sono infinite dunque non si ha mai finito di imparare (ogni conquista conoscitiva è il punto di partenza per altre scoperte).
Inserito nel contesto del “Saggiatore” è bene ricordare che Galilei, in un certo senso, giustifica la sua incapacità di spiegare l’origine delle comete mostrando che non sappiamo spiegare fenomeni molto vicini a noi.
La favola dei suoni è scritta in italiano comune e presenta relativamente pochi tecnicismi formali.

 

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