Come rappresentare le strutture di Lewis

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Come rappresentare le strutture di Lewis

Come rappresentare le strutture di Lewis

Le strutture di Lewis sono state ideate dall’omonimo scienziato e servono a rappresentare in forma grafica atomi, ioni o molecole. Le strutture di Lewis sembrano abbastanza difficili da rappresentare per chi si trova alle prime armi, tuttavia ci sono alcune regole fondamentali che possono facilitare il compito. Vediamo quindi alcune regole su come rappresentare le strutture di Lewis.
Innanzitutto, data una certa sostanza è necessario mettere al centro l’atomo con l’indice stechiometrico più piccolo, dunque quello meno elettronegativo.
Dunque se prendiamo come esempio la sostanza H3PO4 il fosforo visto che ha indice stechiometrico 1 sarà al centro (per chi non lo ricordasse il coefficente stechiometrico si trova davanti al simbolo dell’elemento e serve per bilanciare un equazione chimica ad esempio 2CO. Mentre l’indice stechiometrico, che ci interessa interessa in questo momento è il numero intero davanti alla sostanza in piccolo ad esempio H).
Inoltre è importante ricordare che l’idrogeno o il fluoro non saranno gli atomi centrali, inoltre l’idrogeno è spesso legato direttamente ad un atomo di ossigeno.
In seguito sarà necessario sommare gli elettroni di valenza degli atomi nella formula chimica e se è presente una carica, aggiungere (carica negativa) o togliere (carica positiva) gli elettroni corrispondenti.
Dopodiché bisogna legare gli atomi con un legame semplice e completare l’ottetto per ogni atomo fino ad utilizzare tutti gli elettroni di valenza calcolati precedentemente. E’ importante ricordare che l’idrogeno non completa l’ottetto, avrà al massimo due elettroni di valenza.
Per ogni atomo sarà poi necessario calcolare e riportare la carica formale (numero di elettroni nella struttura (propri elettroni e non quelli condivisi)-numero di elettroni di valenza) e tentare di ridurla il più possibile evidentemente vicina a zero spostando doppietti di elettroni di non legame. Attenzione alcuni atomi dei gruppi 15, 16 o 17 dal terzo periodo in poi possono non ubbidire alla regola dell’ottetto superandolo o raggiungendolo.
Infine controllare che la carica formale corrisponda alla carica riportata nella formula chimica, se ci sono più possibilità di struttura la preferita sarà quella con la carica formale sull’elettrone più elettronegativo.
Prendiamo l’esempio fatto poco fa per H3PO4
Il fosforo sarà al centro, mentre gli elettroni di valenza sono 1×3(H)+5(P)+6×4(O)= 32

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Leghiamo gli atomi con un legame semplice ottenendo

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E raggiungiamo l’ottetto per ogni atomo escluso l’idrogeno

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Contiamo gli elettroni attribuiti e sono 32, abbiamo quindi disposto tutti gli elettroni di valenza. Calcoliamo la carica formale per ogni atomo e la riportiamo nella struttura di Lewis. La carica formale si calcola: nr di elettroni di valenza che ha l’atomo neutro-nr di elettroni che appartengono  all’atomo nella struttura di Lewis.
Fosforo: carica formale= 5-4=1 (riportiamo +).
Il fosforo è infatti uno di quegli elementi che può superare l’ottetto grazie alla promozione elettronica.
Non ci resta che concludere spostando uno dei due doppietti di elettroni dall’ossigeno per formare un doppio legame tra P e O come segue nell’immagine.

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