Riassunto economia preparazione esame fisiocrazia a mercantilismo

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Riassunto economia preparazione esame fisiocrazia e mercantilismo

Riassunto generale economia preparazione esame Lacultur

Di seguito troverete il riassunto economia preparazione esame fisiocrazia e mercantilismo.

Mercantilismo

1. Le prime analisi in materia economica

Le prime analisi iniziano con l’avvento dell’era moderna (periodo di transazione tra il sistema feudale e quello mercantile), dove si susseguirono tutta una serie di cambiamenti strutturali e organizzativi che portarono ad indagare il mondo economico.

2. La condizione dell’economia nel tardo Medioevo

Quali erano le caratteristiche dell’economia?

Dopo l’anno mille, l’economia conobbe una crescita molto importante, soprattutto grazie a dei miglioramenti nell’agricoltura, e si riuscì a produrre di più: ci fu un miglioramento delle condizioni di vita.

3. La transizione dall’economia curtense al capitalismo mercantile

Fattori che portarono a un nuovo assetto:

  1. lo sviluppo dei commerci
  2. Forte regolamentazione → lo stato è molto presente con delle regole
  • Ampiezza del mercato

Nei primi secoli del Medioevo era presente un’economia curtense basata sulla corte feudale. In questa corte si svolgeva un’attività economica autonoma, sotto il controllo del signore feudale. Gli scambi extra nazionali quindi non erano importanti perché i contatti con l’estero erano minimi.

Dopo l’anno mille aumentarono gli scambi commerciali, specialmente in Paesi Bassi, Italia e Inghilterra dove nacque la figura del marcante. Con la scoperta dell’America i prodotti scambiati con l’Europa diventarono sempre più diversificati e il mercato diventò sempre più esteso. Per il consumatore fu sicuramente un miglioramento.

  • L’accentramento del potere politico-militare

Con l’espansione del mercato, l’organizzazione feudale crollò per dar luogo agli stati nazionali. A capo di questi stati vigeva una monarchia. Aumentò sempre di più l’utilizzo di politiche di potenza militare economiche per diventare più potenti. Di conseguenza aumentarono anche i conflitti fra gli stati che hanno bisogno di enormi mezzi finanziari.

  • La riforma protestante

L’economia venne influenzata in maniera importante dal calvinismo, soprattutto a livello di ideologia generale. Il Medioevo è stato segnato dalla morale della chiesa cattolica (es. condannare l’accumulo di ricchezze, niente prestito a usura, giusto prezzo,…)

Con il calvinismo la morale diventò sempre più tollerante verso l’attività mercantile e l’interesse individuale. Si arrivò a considerare il successo economico un segno divino, un elemento importante. “Il tuo successo dipende ed è voluto perciò approvato da Dio”

  • Le esigenze di questo stato nazionale

1. Ingenti ricchezze → stato centrale → decisioni

→ controllo

→ esercitato dal potere

→ la burocrazia richiede soldi → dalle tasse, dalle colonie, sistema tributario

2. Popolazione numerosa → esercito → ordine interno contro le rivolte dei cittadini

→ difendere i propri confini

→ produzione agricola

→ allevamento di bestiame

3. Necessità di avere delle regole definite per garantire la proprietà privata e il funzionamento del sistema → tutelare la proprietà privata

→ proteggere i propri beni (nasce la banca)

→ lotta contro il brigantaggio

→ regole che prevedono tasse sulle importazioni (incoraggiavano le esportazioni e scoraggiavano le importazioni)

4. La concezione mercantilistica

Il mercantilismo indica un insieme di teorie molto eterogenee. Tali teorie sono state formulate in molti paesi e tutte hanno l’intento di dare delle indicazioni o dei suggerimenti al monarca per migliorare la politica statale in modo da rendere ricco e potente lo stato ma anche la sua economia.
I mercantilisti erano dei tecnici che avevano il compito di consigliare il monarca sull’organizzazione e la gestione dello stato dal punto di vista economico-finanziario.

4.1 La politica interna secondo il mercantilismo

→ Una politica a favore dell’incremento demografico

→ importante sistema fiscale

→ forte regolamentazione dell’economia

4.2 La politica esterna secondo i mercantilistica

I mercantilisti erano favorevoli all’allargamento dei traffici e suggerivano:

→ estensione delle loro colonie → ottenere materia prime a un costo più basso

→ acquisizione dei tesori delle terre conquistate

→ protezionismo dei commerci → favorire le esportazioni

→ scoraggiare le importazioni con l’introduzione di dazi

→ protezionismo = politica protezionistica con l’introduzione di dazi all’importazione per evitare che la ricchezza di uno stato uscisse verso l’estero

4.3 I mercantilisti consideravano ricco uno stato in grado di accumulare moneta per mantenere una posizione di prestigio e di potere rispetto agli altri stati. Dunque  la ricchezza è finalizzata alla potenza politica. Oggi invece la potenza è finalizzata dal benessere.

5. Il declino della concezione mercantilista

Verso la metà del 18esimo secolo, il rapporto reciproco di vantaggio tra lo stato e i mercanti cominciò a entrare in crisi. Molti autori cominciarono a dubitare dei buoni risultati che dovrebbero permettere un’economia totalmente regolamentata dallo stato, i suggerimenti dei mercantilisti provocavano infatti un rialzo dei prezzi.

Se ci sono importazioni entra moneta all’interno dello stato, dunque la massa monetaria aumenta, la domanda aumenta, conseguentemente il prezzo aumenta.

5.1 L’opposizione delle colonie

Oltre alla crisi stato-mercante anche le colonie si opposero alla politica mercantilista fino ad arrivare ad una grande rivolta: la rivoluzione americana 1776

5.2 La critica di David Hume

Visto che l’obiettivo dei mercantilisti era quello di aumentare la quantità di metalli preziosi in circolazione nel proprio paese, questo riportò a volere continuamente una bilancia commerciale in eccedenza.

Tutte le operazioni compiute da un paese con l’estero riguardano dei movimenti di merci e servizi e di capitali e di moneta scritti nella contabilità nazionale.

Tutte le operazioni compiute da un paese con l’estero vengono registrate in un registro contabile chiamato bilancio dei pagamenti La bilancia dei pagamenti è composta da 3 grandi parti → conto corrente

→ conto capitale

→ conto finanziario

Tutte le transizioni tra i residenti e i non residenti di un paese che riguardano le merci, figurano nel conto merci, chiamato anche bilancia commerciale. Grazie al gioco spontaneo della concorrenza, le bilance commerciali di due paesi arrivano a un determinato equilibrio. Dunque, la moneta o i metalli preziosi verranno ripartiti automaticamente tra i due paesi in funzione dei bisogni che ognuno di questi avrà per lo svolgimento delle proprie transizioni economiche. Non ha nessun senso accumulare moneta perché ogni potere trova la sua giusta quantità di moneta, quella che a lui serve, dipende da ogni paese.

Fisiocrazia

Il passaggio dal capitalismo commerciale a quello manifatturiero non avvenne in maniera uniforme in tutti i paesi occidentali.

Mentre nel 1750 la Gran Bretagna aveva avviato un massiccio processo di industrializzazione (rivoluzione industriale) in alcuni paesi non si era ancora affermata su larga scala la produzione di fabbrica. Anche la Francia l’economia era ad un livello pre-industriale e questo era dovuto a misure mercantilistiche meno severe. Per tale ragione, la Francia, lasciò spazio a una nuova visione dell’economia e quindi a una nuova dottrina.

1. L’inquinamento storico-economico

1.1 La dottrina fisiocratica

I fisiocratici sono filosofi illuministi (corrente del pensiero che mette l’uomo al centro dell’attenzione)

La scuola fisiocratica si sviluppa nel 1700 in Francia
“Les économistes” → Si facevano chiamare così (sono gli storici che hanno definito gli “économistes” fisiocratici
Fisiocratici  → seguaci della dottrina fisiocratica
Natura potere →  potere dominante della natura

1.2 L’ordine naturale dei fisiocratici
Secondo i fisiocratici, la società è dominata da un ordine naturale (ordine voluto da Dio) non modificabile.

Ordine naturale → insieme di leggi che regolano il settore della vita → economia → massimo benessere dell’uomo.

L’ordine naturale è fondato → Sulla proprietà fondiaria (leggi volute dal diritto che garantiscono il fatto di consumare e proteggere la propria proprietà)

→ Sulla libertà personale (mercantilismo, lo stato non deve intervenire nell’economia)

→ Sulla diseguaglianza (è “giusto” che ci sono delle disuguaglianze, è naturale)

Esiste dunque un ordine naturale, basato su leggi fisiche inderogabili e su leggi morali, che l’uomo deve adottare nel suo stesso interesse. I pensatoti e gli scienziati hanno il dovere di scoprire queste leggi, il sovrano ha il compito di applicare queste leggi, l’individuo ha il dovere di seguire queste leggi.

L’economista deve → Indagare, scoprire, analizzare le leggi economiche (naturali) che dominano la realtà

→ Illustrare (spiegare) le leggi economiche a che detiene il potere politico (sovrano) Il sovrano deve → Prendere conoscenza dell’esigenza delle leggi economiche rivelate dagli economisti

→ Disporre affinché le leggi economiche possano applicarsi nel modo più efficace e utile per l’uomo (favorendo la libera impresa ed il     commercio.

I sudditi devono → Rispettare le leggi economiche. Qualunque tentativo di ostacolare riduce i vantaggi che la natura ha riservato all’uomo.

La ricchezza è prodotta solo dalla natura → agricoltura (unico settore economico che fornisce beni di consumo senza intaccare la fonte di produzione)

→ le altre attività economiche sono sterili (non fanno altro che trasformare i beni che la natura ha prodotto) La scuola fisiocratica è la prima ad utilizzare un metodo scientifico per capire la realtà economica.

2. Le classi sociali e il prodotto netto

I fisiocratici affrontano principalmente due problemi:

-Ricchezza nazionale o riproduzione annuale di un prodotto netto nel settore agricolo (teoria della produzione)

-Circolazione del prodotto dell’agricoltura tra 3 classi sociali (teoria della distribuzione)

I fisiocratici sono i primi a legare la sfera della produzione con quella della distribuzione. Sono dunque i primi a sviluppare un circuito economico.

2.1 La stratificazione sociale vista dai fisiocratici

I fisiocratici concepiscono una ripartizione della società diversa da quella feudale. La società si suddivide tra:

Classe terriera o proprietaria → Beneficia del sovrappiù in ragione della sua posizione privilegiata ma consente di produrre ponendo la classe produttiva in condizione di acquistare un prodotto netto. I proprietari sono in cima perché detengono la terra, l’unica capace di produrre ricchezza, e visto che loro detengono la terra, hanno il diritto a ricevere il prodotto netto, il surplus o il profitto.

→ Mette a terra la disposizione della classe produttiva

→ Percepisce il prodotto netto nella classe produttiva

→ Acquista prodotti della terra dalla classe produttiva

Classe produttiva → Unica creatrice di ricchezza che integra tutti i costi sostenuti e ottiene il prodotto netto che cede alla classe proprietaria. Secondo i fisiocratici, questa classe trae dalla produzione quello che serve a mantenere sé stessi e quello che serve per remunerare i proprietari per l’uso della terra.

→ Vende prodotti della terra alla classe proprietaria

→ Vende i prodotti della terra alla classe sterile

→ Acquista i manufatti e i servizi dalla classe sterile

→ Ottiene il prodotto netto che cede alla classe proprietaria

Classe sterile → (Capace solo di rendere un bene più o meno commerciabile, modificandone la struttura (trasformazione)). È improduttiva. → Vende manufatti e servizi alla classe proprietaria

→ Vende manufatti e servizi alla classe produttiva

→ Acquista prodotti della terra dalla classe produttiva

2.2 L’acquisizione del prodotto netto

Per capire l’acquisizione della ricchezza (teoria della produzione) e per capire la teoria della distribuzione dobbiamo per forza chiarire cosa intendono i fisiocratici quando parlano di prodotto netto. Il prodotto netto è ciò che residua da una data produzione, dopo aver reintegrato tutti i fattori che hanno concorso a ottenerla. Prodotto netto = produzione – costi di produzione

es: Immaginiamo la coltivazione di un terreno agricolo che viene coltivato, seminato, concimato, finché otteniamo un raccolto. La quantità di raccolto dovrà reintegrare tutti i costi di lavorazione siccome in generale il raccolto è maggiore di quanto è stato seminato. La produzione agricola è sempre un multiplo di quanto è servito a ottenerla. Al netto dei costi sostenuti la produzione agricola genera un sovrappiù che servirà a compensare i proprietari per l’uso della terra. Gli unici destinatari del prodotto netto sono quindi i proprietari.

2.3 L’assenza di una teoria del valore nella concezione fisiocratica

La ragione per la quale i fisiocratici attribuiscono soltanto alla terra la capacità di produrre ricchezza, risiede nella loro assenza di teoria del valore.

Infatti i fisiocratici trattano la ricchezza in termini puramente fisici.

I fisiocratici osservano solamente le cose che avevano prodotto da una materia prima. Loro ragionavano solo in termini di primario.

Nella loro logica i beni non erano eterogenei.

Non confrontano il valore di quello che si è impiegato per ottenerla, bensì confrontano direttamente le cose prodotte con le cose impiegate nella produzione.
Questo lo si può fare solo nel settore primario, perché le quantità immesse sono identiche alle quantità ottenute.
Secondo questa visione l’analisi è coerente e la ricchezza non può avvenire dal settore secondario perché è sterile.

Es: come si fa a dire che un falegname che realizza un mobile da questo ricava materia prima? (ragionare in materia fisica).
Nella loro testa c’è una teoria del valore dunque il falegname non ha prodotto niente, ha solo trasformato la materia.
Una volta acquisito questo prodotto netto viene reimpiegato per ottenere un altro prodotto netto, coinvolgendo tutte e tre le classi sociali in un circuito o flusso circolare della ricchezza.

2.4 I caratteri essenziali del pensiero fisiocratico (Eric Roll)

Il punto di partenza è costituito dalla divisione del lavoro in due classi, quella produttiva e quella sterile. Produttivo è soltanto quel lavoro che è in grado di creare un’eccedenza, cioè qualcosa di più della ricchezza che esso consuma per avere la possibilità di produrre. Tutti gli altri lavori sono sterili. L’analisi della circolazione del prodotto netto fra le diverse classi sociali costituisce la parte più rilevante della dottrina fisiocratica. Fu proprio dal prodotto netto che essi derivano sia la loro filosofia politica (com’è una data situazione è l’economia positiva) sia i loro precetti di politica economica (quello che dovrebbe essere è l’economia normativa). L’industria non crea ricchezza perché trasforma soltanto i prodotti. Nessuna regolamentazione di questo processo potrebbe aggiungere qualcosa alla ricchezza della comunità. L’industria e il commercio erano esenti da ogni tributo, infatti le imposte si imponevano ai contadini le imposte. Quesnay sosteneva che l’ordine naturale avrebbe dovuto essere insegnato e costituire, con il tableau économique, una parte importante dell’istruzione. I principi essenziali erano la libertà personale e il diritto di proprietà. Tuttavia, proprio perché la terra era considerata come l’unica fonte di ricchezza, l’imposta unica era diretta contro gli interessi fondiari e favorì lo sviluppo dell’industria.

3. François Quesnay e il Tableau économique

3.1 Il Tableau économique

  1. Gli agricoltori hanno utilizzato delle merci per un valore di 3 miliardi e riescono a ottenere ad ottenere un valore per 5 miliardi.
  2. I proprietari terrieri non producono nulla ma distruggono e consumano l’1G e l’1M. Cominciano l’annata agraria con 2M e consumano tutto
  3. Gli artigiani impiegano merce per un valore di 2M e producono merce per un valore di 2M. La classe produttiva è soltanto la classe degli agricoltori.4. Il prodotto sociale del mio sistema P è di 5 miliardi (5gr)
  4. P-input = S (sovrappiù)
  5. Input (K) devono essere disponibili all’inizio dell’annata agraria. Significa che i mezzi devono essere accantonati alla fine dell’annata agraria e anticipati per l’impiego relativo all’anno successivo se per caso queste merci vengono distrutte e consumate, ci sarebbero meno mezzi disponibili quindi un P (pr. sociale)
  6. Le anticipazioni possono essere distinte in 2 contesti → N → anticipazioni di mezzi necessari alla sussistenza degli agricoltori P – (N+CK) = S → CK → anticipazioni di mezzi di produzione
  1. Nel tableau il sovrappiù (S) viene prelevato dai proprietari terrieri sotto forma di rendita che spendono in prodotti agricoli e manufatti.
  2. Quesnay nota che da un anno all’altro tutto rimane invariato dunque questo è un sistema chiuso. Chiamato sistema economico semplice perché di anno in anno si ritorna sempre allo stesso risultato. Per un sistema economico aperto ci vogliono degli investimenti. La causa è legata agli aristocratici perché spendono tutto il 2S. Non c’è quindi un sistema capitalistico.

3.2 Valutazione critica sul tableau économique

La critica più fondata e condivisa dagli studiosi riguarda la presunta improduttività del ceto artigiano. Secondo lo schema di Quesnay, la classe produttiva utilizza, per lo svolgimento del processo produttivo, anche manufatti della classe sterile. Pertanto questi manufatti entrano, quali fattori produttivi, nel processo di acquisizione del prodotto netto. Ciò smentisce la proposizione di base secondo cui i beni ottenuti sono gli stessi di quelli impiegati. Per cui risulta impossibile fondare una teoria del prodotto netto quale differenza fra quantità fisiche di beni omogenei. Sarà proprio questa evidente incoerenza che porterà successivamente a rifiutare l’imposizione fisiocratica e a gettare le basi per una compiuta teoria del valore.
3.3 Tableau économique (Galbraith J.K) I fisiocratici più importanti erano:

François Quesnay → Cominciò a occuparsi dell’economia a 62 anni

→ Era una persona intellettuale (medico personale di Luigi XV) → Era un aristocratico

Anne-Robert-Jacques Turgot → Era il patrono del commercio per la Francia

→ Era un aristocratico

→ Prese l’iniziativa di una serie di riforme → incoraggiare l’agricoltura

→ promuovere il commercio locale

→ migliorare la rete viaria

→ limitare gli abusi fiscali

→ prevede il pericolo di una rivoluzione Pierre-Samuel du Pont (de Nemours) → Pubblicò alcuni saggi di Quesnay→ Era un aristocratico

L’obiettivo principale della scuola fisiocratica era preservare un’antica società caratterizzata dall’egemonia e dal privilegio della classe terriera e contrastare le pretese e le intrusioni del capitalismo mercantile e le turbolente, rozze e volgari forze industriali che esso aveva generato.

Il principio guida che avrebbe dovuto inspirare i governanti era quello di diritto naturale quindi la protezione della proprietà privata, il libero commercio e laisser faire-laisser passer. Quando però le cose vanno male si rinnega la dottrina. Il prodotto netto secondo i fisiocratici era il compenso dei proprietari terrieri per l’affitto degli agricoltori. In nessun altro settore al di fuori dell’agricoltura si crea la ricchezza. Secondo i fisiocratici quindi le sole persone che dovevano essere tassate erano i proprietari terrieri. Secondo i fisiocratici infatti tassando gli artigiani e i mercanti gli si sarebbero tolti i surplus. La base ideologica riguardante il salario era quindi molto semplice: salario atto solo per la sussistenza. Il tableau économique mostra che quello che succede agli altri direttamente o indirettamente si ripercuote su tutto il sistema economico. Il modello dei fisiocratici è il punto di partenza per tutti gli altri modelli che verranno superati. Galbraith riprende il tableau économique ma lo sviluppa in modo più articolato.

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