L’architettura nella Preistoria

L’architettura nella Preistoria

L'architettura nella Preistoria
Complesso megalitico di Stonehenge, risalente al periodo tra il 3100 e il 1500 a.C, composto da pietre alte 4 metri e pesanti 50 tonnellate. Secondo molti studiosi il complesso fungeva da osservatorio astronomico.

I primi esempi di architetture in pietra costruite dall’uomo risalgono all’Età Neolitica.

Tali architetture consistevano in enormi pietre infisse nel terreno in modo da comporre determinate strutture e o allineamenti nel territorio. A causa delle loro grandi dimensioni vengono chiamate più comunemente architetture megalitiche.

In età Neolitica, è bene ricordarlo, l’uomo aveva lasciato i ripari naturali e il nomadismo per stabilirsi in insediamenti stabili costruiti prevalentemente con legni o altri materiali facilmente deperibili con il tempo.

Tuttavia ci sono pervenuti anche delle costruzione, indirizzate all’epoca ad uso collettivo, fatte in sasso. Tali costruzioni avevano, molto probabilmente una funzione rituale e sacra oppure che servissero come luoghi di sepoltura.

Alcune costruzioni erano legate all’osservazione del cielo e dei suoi fenomeni: il movimento degli astri consentiva infatti di regolare il lavoro agricolo, inoltre erano oggetto di culto.

Le principali architetture megalitiche si distinguono in tre tipi:

Tra i tre tipi di architetture primitive il dolmen è il sistema costruttivo più antico, denominato anche sistema trilitico, proprio poiché composto da tre elementi in pietra (due piedritti e l’architrave).

Un interessante curiosità è il meccanismo attraverso il quale i monoliti venivano conficcati nel terreno:

1. Per trasportare i monoliti venivano utilizzate delle slitte formate da tronchi d’albero.

2. Nel luogo prescelto venivano scavate delle grandi buche dentro le quali venivano fatti scivolare i massi che mantenevano una certa stabilita grazie all’elevata profondità della buca.

3. Per sollevare la lastra di copertura sulla sommità dei piedritti venivano utilizzati dei terrapieni riempiti fino all’altezza voluta.

4. La lastra veniva portata sopra il terrapieno e fatta scivolare sui piedritti.

5. Il dolmen veniva infine liberato dal terrapieno che era servito per sollevare la lastra orizzontale.

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